Caso Vannini: conferma delle condanne e assalto a Federico Ciontoli

Caso Vannini:

Giornalisti e operatori si spingevano tra di loro facendo domande per guadagnare posizione.

Confermate le condanne dell’appello bis per Antonio Ciontoli e per i suoi familiari. E’ questa la sentenza della Cassazione.

Ad oggi, si è giunti all’epilogo ed è rimasta una sola convinzione: nessuno avrà mai la certezza che la verità processuale emersa sia poi così vicina alla verità storica, ma tutti possiamo ormai dirci certi che la verità mediatica propinata per lungo tempo è lontanissima da quella processuale.

Mentre verso il primo fenomeno siamo totalmente impotenti, rispetto al secondo possiamo fare un grande passo in avanti.

Non ci si aspetta molto da chi fa informazione nel modo in cui emerge in questo video girato dopo l’ultima l’udienza di oggi in Cassazione.

Ma occorre ripristinare le dovute garanzie che non vorremmo mai, anche in presenza di un fatto particolarmente odioso, che in questo Paese si determini la morte civile degli imputati.

Si può fare informazione in modo diverso: e in questa vicenda un’informazione diversa sarebbe stata anche un’ informazione migliore.

Federico Ciontoli, autore del video, ha dichiarato: era impossibile parlare, giornalisti e operatori si spingevano tra di loro facendo domande per guadagnare posizione, non c’era alcun interesse nel sapere cosa volessi dire, è una storia che si ripete da 6 anni a questa parte.

(puoi leggere qui l’intervista di Samuele Valente di LIT a Federico Ciontoli).


Samuele Valente

Articolo di Samuele Valente

Studente di giurisprudenza presso Università Cattolica, collabora con numerosi blog ed è membro attivo di LIT.

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