“Woman in Gold” di Simon Curtis (2015)

woman in gold

Woman in Gold è la vera storia di Maria Altmann, nata viennese nel 1916 e morta nel 2011 negli Stati Uniti, di cui era diventata cittadina nel 1945 dopo esservi emigrata in seguito alle persecuzioni razziali naziste. Il resto della sua famiglia rimane in Austria e viene disperso e sterminato dai nazisti.

Negli anni ’90 la signora Altmann, interpretata dalla splendida Helenn Mirren, decide di fare causa al governo austriaco per recuperare la proprietà dei un dipinto che le appartiene. Si tratta del celeberrimo Ritratto di Adele Bloch-Bauer, olio ed oro su tela che ritrae la zia della protagonista, eseguito su commissione del marito, l’importante industriale Ferdinand Bloch-Bauer.

Aiutata da un giovane avvocato, interpretato da Ryan Reynolds, riuscirà ad affermare i suoi diritti nonostante la cocciuta ed ottusa opposizione dei funzionari austriaci che rifiutano anche i compromessi più favorevoli pur di non riconoscere il diritto di proprietà del dipinto.

Dopo la lunga battaglia legale avvenuta in Austria e negli Stati Uniti (nota come Republic of Austria v. Altmann), una corte di giudici stabilì, nel 2006, che il ritratto di Adele, assieme ad altre opere di Klimt, doveva rimanere in possesso di Maria Altmann.

Acquistato da Ronald Lauder per 135 milioni di dollari il ritratto venne quindi esposto in mostra permanente nella Neue Galerie di New York di Lauder, come richiesto da Maria Altman, dove rappresenta nel modo più straordinario la fase dorata della pittura del grandissimo artista viennese.

In questo film vi è l’affermazione della proprietà privata. La proprietà del quadro che diventa così importante perché attraverso questa si riconquistata l’identità e in definitiva la dignità personale e l’anima.

E’ straordinario vedere, nella storia per come è narrata, come questo diritto di proprietà e il sopruso che viene compiuto dallo stato diventino tanto importanti per Maria quanto il destino della famiglia d’origine, che venne in parte sterminata dai nazisti ed in parte dispersa.

Condividi su

Share on facebook
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Rimani aggiornato sui contenuti

Iscriviti alla nostra Newsletter

Altri articoli