Cold War, il cui titolo originale è, Zimna Wojna, è un film del 2018 diretto da Paweł Pawlikowski.
Premiato a Cannes per la miglior regia, trionfatore agli European Film Award, il film Cold War (Guerra fredda) del regista polacco Pawel Pawlikowski racconta l’intensa storia d’amore tra il musicista Wiktor (Tomasz Kot) e l’allieva Zula (Joanna Kulig), promettente ballerina del gruppo di danze e cori folkloristici che si esibisce nella Polonia comunista del 1949 sotto le gigantografie di Stalin.
Arrivati a Berlino Est per un’esibizione, Wiktor organizza la fuga dall’altra parte del blocco per vivere finalmente in libertà quella storia d’amore. Ma Zula, contro ogni previsione, non si presenta all’appuntamento concordato.
Ne nasce una serie di incontri e abbandoni tra i due che costellano un rapporto tormentato, che non riesce ad essere armonioso né nell’Est Europa totalitario né nella Parigi dell’Occidente libertino e corrotto e che può ritrovare un senso solo tra i ruderi di una chiesa: quelle rovine stanno lì ad evocare le radici di una tradizione religiosa offuscata e calpestata dal comunismo sovietico.
Il film Cold War non solo è assai raffinato nell’uso convincente del bianco e nero ma è anche esteticamente perfetto nel restituire allo spettatore la metafora del comunismo incarnata negli scenari innevati e desolati.
Si avvale inoltre di una fotografia superlativa e sfrutta la sapiente ricostruzione delle ambientazioni in un’Europa ferita dalla cortina di ferro.
Il gelo, la solitudine, l’aridità sono le cifre di una società totalitaria dove amarsi è impossibile. Un orizzonte angosciante che si schiude ai raggi del sole solo quando i due protagonisti possono liberamente abbracciarsi senza pensare alle trappole dello spionaggio e alla violenza dei campi di rieducazione.