La scuola di economia di Chicago è una scuola di pensiero e metodologia altamente influente che favorisce l’economia di libero mercato praticata.
I leader e i fondatori includevano George Stigler, Milton Friedman e numerosi altri vincitori di premi Nobel.
La scuola segue da vicino la teoria dei prezzi neoclassica (come sviluppata da Alfred Marshall) e il libertarismo.
Una scuola di pensiero liberale
Ha respinto il keynesismo a favore del monetarismo di Friedman e (dopo il 1980) ed in seguito a favore delle “aspettative razionali” sviluppate da Robert Lucas.
Respinge la maggior parte dei regolamenti governativi sugli affari a favore del laissez-faire. In termini di metodologia, l’accento è posto sull ‘”economia positiva”, ovvero su studi empirici basati che utilizzano la statistica, con meno attenzione alla teoria pure.
Il termine “Scuola di Chicago” è stato coniato negli anni ’50 per riferirsi agli economisti che insegnavano nel Dipartimento di Economia dell’Università di Chicago e nel aree accademiche strettamente correlate all’Università come la Graduate School of Business e la Law School.
Gli studiosi di questi dipartimenti si incontravano abitualmente per discussioni frequenti e molto intense che hanno contribuito a definire una visione di gruppo sulle questioni economiche, sulla base della teoria dei prezzi.
Tuttavia…
Non tutti gli economisti del Dipartimento di Economia dell’Università di Chicago comunque condividevano le convinzioni della “scuola di Chicago”.
Meno della metà dei professori del dipartimento di economia erano considerati parte della scuola di pensiero di Chicago.
Un altro economista liberale, Friedrich Hayek, un premio Nobel che ha insegnato a Chicago, aveva idee simili ma non faceva parte degli intensi gruppi di discussione che comprendevano la “scuola”.