Il contesto storico
Alla fine della seconda guerra mondiale la Germania fu divisa in 4 zone di occupazione diverse, che vennero spartite tra il Regno Unito, la Francia , gli Stati Uniti e l’URSS.
A sua volta Berlino, che si trovava interamente nella zona di occupazione Sovietica venne diviso anch’esso in 4 parti, concretamente parlando però la divisione effettiva era tra Berlino ovest ( che era occupato da Francia, Stati Uniti e Regno unito ) e Berlino est che era invece occupato dall’ Unione Sovietica.
Ovviamente per l’URSS avere nel proprio territorio di occupazione una parte di città che era controllata da coloro che sarebbero stati i loro avversari politici e militari nel corso della guerra fredda costituiva un problema che cercarono di risolvere in vari modi.
Il primo a provarci fu Stalin che nel 1948 mise in atto un blocco su Berlino ovest , esso però si rilevò inefficace poiché fu eluso attraverso un ponte aereo che permise di far arrivare rifornimenti e cibo presso la città.
La situazione si fece ancora più delicata quando le tre parti della Germania occupate dagli Inglesi, dai Francesi e dagli Americani confluirono nella nuova Repubblica Federale Tedesca ed entrarono a far parte della NATO, mentre la parte in mano ai Sovietici divenne la Repubblica Democratica Tedesca. Berlino quindi divenne un baluardo strategico sia per le truppe della NATO che erano libere di stazionare all’interno di un territorio interamente circondato dall’Unione Sovietica sia per le spie Americane che lo utilizzavano come varco d’accesso per poi diffondersi in tutta L’URSS. Inoltre in seguito divenne un problema anche di natura politico-sociale poiché dopo la seconda guerra mondiale la Germania ovest era in netta ripresa economica mentre la Germania est era molto più debole e quindi moltissime persone si recavano a Berlino per attraversarla da est ad ovest e da li emigrare nel resto dell’Europa Occidentale .
Questa situazione andò via via a peggiorare e si stima che nei primi 6 mesi del 1961 circa 100.000 cittadini si spostarono dalla Germania Est alla Germania Ovest utilizzando appunto Berlino.
L’esodo
L’allora segretario e primo ministro URSS Nikita Kruscev capì quindi che era giunto il momento di intervenire per cercare di arginare il problema ,dato che l’esodo di cosi tanti cittadini Sovietici costituiva tra l’altro un enorme danno d’immagine per l’URSS . Si scelse quindi di costruire un muro che avrebbe completamente circondato Berlino ovest ma non con l’intento di isolarla, dato che questa tattica era gia stata provata da Stalin nel 1948 senza successo, ma con il fine di bloccare e fermare il flusso costante di persone e di spie.
Infatti l’idea fu quella di dotare il muro di varchi d’accesso, i cosidetti checkpoint, che costituivano dei punti di passaggio dove solo coloro che avevano il permesso potevano passare. All’inizio questo progetto fu tenuto all’oscuro della stampa e il piano prevedeva che sarebbero dovuti essere gli operai della Repubblica Democratica Tedesca(con la protezione della polizia e del corpo militare della Repubblica stessa ) ad occuparsi della costruzione del muro. Il non coinvolgimento dell’ esercito Sovietico costituì una scelta meramente politica e venne fatta per scongiurare una repentina risposta Americana.
Il 13 Agosto del 1961 iniziarono I lavori di costruzione del muro che avrebbe diviso in due Berlino fino al 9 Novembre del 1989.